3.
Bambini
Consulenza e interventi specifici per i problemi legati alla sfera emotiva e comportamentale e per Disturbi del neurosviluppo, quali ad esempio:
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disturbi del linguaggio e della comunicazione
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disabilità intellettiva
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disturbo dello spettro dell'autismo
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disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD)
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disturbi d'ansia (e.g. ansia da separazione, mutismo selettivo)
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disturbi della nutrizione (pica, ruminazione, disturbo evitante/restrittivo dell'assunzione di cibo)
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disturbi dell'evacuazione (enuresi, encopresi)
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disturbi del sonno
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disturbo oppositivo-provocatorio
Effettuo percorsi di educazione alla genitorialità e sostegno alle competenze genitoriali in presenza di un figlio con difficoltà specifiche o caratteristiche peculiari (e.g. autismo, deficit intellettivo). Mi occupo anche di accompagnamento e sostegno alla maternità.
Come avviene la presa in carico del bambino?
La terapia con il minore procede in maniera differente rispetto a quella con la persona adulta. È innanzitutto necessario che entrambi i genitori siano d'accordo sulla presa in carico del piccolo da parte del professionista, sia essa a solo scopo diagnostico o anche di trattamento, e che firmino i moduli relativi a informativa e consenso.
Il primo colloquio viene effettuato con i genitori e ha lo scopo di raccogliere le informazioni anamnestiche relative al figlio, informazioni che comprendono i dati relativi alla gravidanza e alla nascita, allo sviluppo infantile (linguaggio, motricità, alimentazione, sonno, ecc.) fino a giungere al motivo della richiesta di una visita. Solo successivamente avviene l'incontro con il bambino, che ha l'obiettivo di identificare le difficoltà e i punti di forza del piccolo e di formulare un progetto d'intervento. Condiviso quanto emerso con i genitori, ha inizio il percorso con il piccolo, al quale si affiancheranno momenti di confronto con la coppia genitoriale.